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A Firenze, nel dicembre 1872, esce "Cornelia", che riscuote un immediato consenso di pubblico e sarà pubblicata con cadenza quindicinale fino al 1880. La promotrice dell'iniziativa è Aurelia Folliero de Luna Cimino, figlia della poetessa arcade Cecilia, fervente patriota e appassionata sostenitrice dell'emancipazione delle donne italiane. L'aspirazione di "Cornelia" è creare un "giornale serio" che affrontasse la questione femminile con "moderazione", allo scopo di promuovere la costruzione di una donna "libera cittadina del mondo". La rivista, il cui sottotitolo "Rivista letteraria educativa dedicata principalmente agli interessi materiali e morali delle donne italiane" dichiara l'attenzione verso le problematiche femminili, si presenta come voce e strumento per la formazione di un modello di femminilità intimamente legato agli ideali di democrazia sociale nell'Italia post-risorgimentale. Attraverso le pagine di "Cornelia" si è ricostruito un percorso ideale che, seppure con interventi diversi e a volte discordi, si dipana lungo i temi dei diritti delle donne, del lavoro, del divorzio, del suffragio e, soprattutto, dell'istruzione delle donne, vera chiave di volta di un processo stagnante.